04 MARZO 2014 - Si
avvia alla conclusione il processo sui presunti stipendi d’oro e sperperi vari
a carico di Donato Saracino e Giuseppe Di Fluri, all’epoca dei fatti –
rispettivamente – Direttore Generale e Direttore Sanitario dell’allora Asl Sa3,
con sede a Vallo della Lucania. Sui due ex dirigenti dell’Asl pende, infatti, l’accusa
di falso in atto pubblico e peculato. Nell’ultima udienza, la difesa ha cercato
di smontare le accuse collaterali che sono sorte nel corso del processo nei
riguardi dell’ex direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Sa-3,
Michele Di Genio, riguardo al presunto acquisto e uso della macchina aziendale,
nonché quelle concernenti il sindaco di Centola Carmelo Stanziola, in merito ad
un presunto abuso del cellulare sempre dell’Asl. Adesso
si attende il prossimo 15 maggio, quando il processo – che ha preso il via a
seguito della denuncia fatta dall’ex direttore amministrativo dell’Asl A3,
Mario Forlenza - dovrebbe riprendere con l’audizione dei testi della difesa,
tra cui due consulenti della Regione Campania. Questi dovranno dimostrare che
gli stipendi percepiti dai due ex dirigenti – nel periodo 2007/2008 – erano fondati,
quindi non illegittimi, in quanto
poggianti su una specifica norma regionale che lo permetteva. In particolare,
si parla di 50mila euro annui per lo stipendio gonfiato – sempre secondo l’accusa
- di Saracino e di 30-35mila per quelloDi Fluri.
(Articolo
tratto del TG della Tv di Gwendalina del 04/03/2014)
Rosy Merola
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